L'APPRODO LETTERARIO RAI

1952-1977

Benvenuti sulla raccolta storica dell'Approdo Letterario, un altro importante recupero delle Teche Rai messo a disposizione di tutti attraverso la rete. Si tratta di una rivista che per il mondo culturale italiano ha avuto un peso fondamentale soprattutto nei primi difficili anni dopo la guerra e il regime fascista. Ad essa sono legate la trasmissione radiofonica, destinata a consegnare alla storia le voci dei più grandi letterati del Novecento, e la rubrica televisiva, già proiettata negli anni del boom economico. Qui potete consultare con il motore di ricerca l'intero archivio della rivista trimestrale che per 26 anni (fu fondata nel 1952 a Torino e terminò le pubblicazioni nel 1977) si è occupata principalmente di letteratura italiana e straniera oltre che di storia, arti figurative, teatro e cinema. L'Approdo nacque come versione stampata della trasmissione omonima della RAI che ebbe inizio nel 1945 sotto la direzione di Adriano Seroni, Giovanni Battista Angioletti e Leone Piccioni. Piccioni fu poi l’artefice del passaggio de L’Approdo al mezzo televisivo , con la conduzione di Edmonda Aldini e Giancarlo Sbragia. Il periodico venne stampato dalla ERI di Torino e aveva la direzione a Roma e la redazione a Firenze. La rivista si è occupata principalmente di letteratura italiana e straniera oltre che di storia, arti figurative, teatro e cinema. Dapprima diretta da Angioletti e alla sua morte, nel 1961, da Betocchi, l'Approdo ha avuto due serie che corrispondevano alle due testate, con una interruzione della pubblicazione tra il 1955 e il 1958. Fin dall'inizio il Comitato di direzione era composto da nomi di spicco della cultura contemporanea come Riccardo Bacchelli, Emilio Cecchi, Giuseppe De Robertis, Giuseppe Ungaretti, Diego Valeri ai quali si aggiunsero in seguito e in tempi diversi Gianfranco Contini, Carlo Bo e Goffredo Petrassi. La rivista aveva cura di registrare gli interventi radiofonici di diverse rubriche culturali, come "L'Approdo", "Pagina aperta", "Club d'ascolto" ed era divisa in tre parti. Una parte era dedicata alla saggistica, una seconda alle interviste, una terza alla rassegna letteraria italiana, francese, tedesca, ispano-americana, alla storia, alla cultura, al teatro, al cinema e alle recensioni. Tra i tanti importantissimi saggi pubblicati si ricordano quelli di Carlo Carrà, di Roberto Longhi e Alfonso Gatto sul n.34 del 1966 e gli articoli pubblicati per la morte di Giacomo Debenedetti sul n.39 nel 1967. Di notevole interesse sono inoltre i numeri con testi inediti di Ungaretti, la pubblicazione di Xenia di Eugenio Montale sul n.42 del 1967, oltre alcuni brani della traduzione di Ungaretti dell'Odissea. Dedicato ad Ungaretti venne pubblicato un numero unico nel 1972 e nel 1963 un numero interamente dedicato al Manzoni. La raccolta qui pubblicata rappresenta una rarità e un contributo importante che il servizio pubblico, attraverso la Direzione Teche, offre ancora una volta alla cultura e alla memoria del nostro paese.